Archivi tag: rizoma
Rizomatica 1202-2021
Qui di seguito il link da cui scaricare il documento completo in PDF e EPUB.
https://rizomatica.org/rizomatica12022021.pdf
https://rizomatica.org/rizomatica12022021.epub
Indice:
Tecnopolitica e partiti digitali di V. Pellegrino
Covid 19, capitalismo di piattaforma e mutualismo conflittuale di S. Simoncini
Aristocrazia e tecnocrazia diretta di M. Minetti
Stretti tra Popper e Voltaire di V. Siracusano Raffa
Alla ricerca di nuove forme di aggregazione di M. Carbone
Lo spazio necessario di M. Alfano
La costruzione del movimento dei Tech Worker di B. Tarnoff (trad.)
Programmi: Photomosh, GIMP, Inkscape su sistema GNU/Linux.
Fediverse for dummies – hackmeeting – roma – 2020
Giovedì 10 settembre 2020 ore 22 il collettivo rizoma presenta Fediverse for dummies.
Rizomatica 0505-2020
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Indice:
Telepolis 2020 di M. Kep
Territori laboratorio per una economia politica “ipermaterialista”
intervista di S. Simoncini a B. Stiegler
Algoritma. Analisi incompleta sul data feminism nelle città intelligenti
di V. Bazzarin
Self-branding. La retorica del successo contemporaneo
di G. D’Alia
Apocalipse Now di M. Civino
I signori delle post-metropoli di M. Minetti
Accelerare in retromarcia di F. Sganga
Ricollocare lo spazio di A. Cava
L’assenza di costrizioni naturali di M. Parretti
Se le macchine di Marx siamo noi di V. Pellegrino
Il Techbro Prodigo di M. Farrell
Il mio corona virus di F. Fassio
Amplesso telefonico di F. Cozzaglio
https://mastodon.bida.im/@dioram
La copertina #1 si basa su “Gay Freedom San Francisco”, 1980, dominio
pubblico.
Programmi usati: Photomosh, GIMP, Inkscape su sistema GNU/Linux.
Rizomatica 0202-2020
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https://rizomatica.org/rizomatica02022020.pdf
Indice:
https://mastodon.bida.im/@diorama
La copertina #0 si basa su una foto di serigrafia all’OFFDEM 2019:
https://ps.zoethical.org/c/cooperation/offdem/
Programmi usati: Photomosh, GIMP, Inkscape su sistema GNU/Linux.
Dio non ama giocare a Doom. Il rizoma e la terza tesi su Feuerbach
di Rattus Norvegicus e G. Nicolosi
Armonie buie / rabbie oscure / toni negri
Tommaso Di Francesco
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Non c’è cosa peggiore, per iniziare un breve saggio, che l’excusatio non petita. Tuttavia qualche autolimitazione mi sembra indispensabile. Non sono un frequentatore abituale dei testi filosofici di Gilles Deleuze e, in generale, dei grandi intellettuali francesi del secondo dopoguerra. Sebbene consideri Deleuze un autore di notevole interesse, per il momento lo trovo eccessivamente impegnativo. Analogamente, come psicologo che, sia pure in modo piuttosto occasionale, ha avuto a che fare con la clinica, sono rimasto colpito dalla statura intellettuale di Felix Guattari, dalla sua concezione dell’inconscio e dalla serie di problemi teorici che L’anti-Edipo1 (scritto con Deleuze) ha posto alla psicoanalisi. Tuttavia, anche in questo caso, non ho competenze sufficienti per esprimere pareri fondati sulla critica che Guattari ha rivolto a Lacan o sulla sua concezione dell’inconscio. Come militante di quella che, per farla breve, chiamerò con espressione dubbia “sinistra radicale”, posso però senz’altro dire che sono sempre stato incuriosito dall’aura che da oltre quarant’anni avvolge l’espressione rizoma nell’ambito dei movimenti libertari e socialisti. Sebbene nel 1977 avessi solo tredici anni, mi pare di ricordare l’esistenza di un “Collettivo Rizoma” a Roma. Cosa che trova conferma in un’opera recente del cantautore, romanziere e sceneggiatore Gianfranco Manfredi, interamente dedicata al movimento del 19772. Manfredi situa il “Collettivo Rizoma” proprio a Roma insieme a una serie di altre organizzazioni dai nomi piuttosto bislacchi (“Festa contro i sacrifici”, “Strippo teorico”, “Margine ambiguo” etc.). Di quello che dovrebbe essere un altro “Collettivo Rizoma”, questa volta di origini bolognesi, si parla invece in un delizioso librettino del fumettista Pablo Echaurren, sempre dedicato al ’77, che mi ha gentilmente segnalato Rossana De Simone3. Qui la cosa è anche divertente, perché il “Collettivo Rizoma” in questione distribuiva un volantino con scritto «Libertà per i compagni arrestati per aver diffuso questo volantino». Si trattava evidentemente di una balla, spiega Echaurren, perché se fossero stati veramente arrestati, i compagni in questione non avrebbero potuto distribuire il volantino. Chi abbia letto Logica del senso4 di Deleuze, con le sue considerazioni sul paradosso, capirà al volo che quel “Collettivo Rizoma” il nome non se l’ era scelto a caso. Continua a leggere
Verticalizzazioni dal rizoma.
di M. Minetti.
Differenze rizoma – albero
“ Un rizoma non incomincia e non finisce, è sempre nel mezzo, tra le cose, inter-essere, intermezzo. L’albero è la filiazione, ma il rizoma è alleanza, unicamente alleanza. L’albero impone il verbo «essere», ma il rizoma ha per tessuto la congiunzione «e…e…e…». In questa congiunzione c’è abbastanza forza per scuotere e sradicare il verbo essere.” (Deleuze – Guattari 2003, p.60)
Termini come: dal basso, partecipazione, orizzontalità, condivisione, autogestione, informale, autorganizzazione, grassroots, collettiva, rete.. sono entrati a far parte persino del linguaggio delle aziende, figuramoci quanto siano radicati nella liturgia dell’organizzazione politica della sinistra sociale e radicale degli ultimi 40 anni. Quando nel 1999 è nata Indymedia, si pensava che la rete degli attivisti avrebbe potuto sovvertire la narrazione del potere, attraverso l’organizzazione delle attività dei singoli mediattivisti, per cambiare le forme di governance sovranazionali, basate sul debito, ad esempio, o sui trattati di libero scambio. Il motto era: «Don’t hate the media, become the media». Non che ciò non sia accaduto, in certe temporanee condizioni, ma la nascita di un diffuso giornalismo, più che altro su base volontaria e militante, non ha messo in secondo piano i media tradizionali (giornali, radio e televisione) e non ha impedito ai privati di colonizzare i nuovi media basati su internet, inaugurando l’era della post-verità. Anzi quell’epoca è iniziata proprio così. Continua a leggere