Rizomatica 2402-2024

rizomatica - ninja e botteghe illuminate - guerra diserzione capitalismo mobilitazione individui e moltitudine

Infosfera, 24/02/2024

Per questa uscita di rizomatica, abbiamo raccolto alcune visioni che intersecano i mondi della rappresentazione in cui abitiamo. Interpretazioni di pulsioni basilari declinate in simbolizzazioni iper-tecnologiche, accurati prodotti informazionali pronti a mobilitare il desiderio, la violenza, le fantasie di stupro e tortura proiettandole in nemici crudeli e ricchissimi. La guerra di tuttə contro tuttə in nome di identità posticce e decadenti in cui gli individui, impotenti e isolati come moltitudini di consumatori, trovano nella sopravvivenza una ragione di esistere e la conferma della propria superiorità come specie. Chi muore ha perso.
Conquisteremo collettivamente il coraggio per immaginare un futuro diverso dalla proiezione peggiorativa di un presente già di merda? “Non c’è alternativa”, continuano a ripeterci a reti unificate e i banner personalizzati ci ricordano che siamo ancora tra quei fortunati in grado di decidere come spendere quei pochi soldi che riceviamo in cambio della nostra vita.  La libertà è poter scegliere il proprio vasetto confezionato fra quaranta varietà di yogurt con scadenza di pochi giorni.

Qui di seguito il link da cui scaricare il documento completo in PDF e EPUB.

https://rizomatica.org/rizomatica24022024.pdf

 

https://rizomatica.org/rizomatica24022024.epub

Indice:

Squid Age  di R. Norvegicus

Desiderio, godimento e capitalismo   di A. Marin

L’Epimeteo di Stiegler, il Leopardi di Negri  di G. Allegri

Mobilitazione e diserzione  di M. Minetti

Il suprematismo non bianco  di F. “Bifo” Berardi

Fuori dal capitalocene  di V. Pellegrino

Sconfiggere il neoliberismo  di M. Parretti

Dai baroni al cognitariato di M. Minetti

La finanza è guerra   introduzione di S. Cacciari

La Carota   di M. Kep

 

Copertina di M.Kep e diorama. Immagine di IA, dominio pubblico

https://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/3.0/it/

Gli stessi articoli saranno pubblicati sul blog in date consecutive e rilanciati sul fediverso dall’apposito robottino @rizomatica

contatto:  rizoma (at) tuta (dot) io

Dai Baroni al cognitariato

img- generata da IA dominio pubblico

di M. Minetti

Incapaci di assoggettarli alla disciplina della catena di montaggio o di sostituirli con le macchine, i manager hanno organizzato tali lavoratori intellettuali attraverso contratti a tempo determinato.” (Richard Barbrook, L’ideologia californiana 1995).

La precarizzazione dell’accademia è il modo per disciplinare un ruolo sociale non più apicale.

Negli ultimi 30 anni abbiamo assistito ad una rivoluzione neoliberista europea che nel nostro paese ha trasformato profondamente le strutture sociali. Per adattare più rapidamente le strutture burocratiche, rese ipertrofiche da anni di stato sociale, sono state avviate privatizzazioni, ristrutturazioni, riduzioni del personale, precarizzazione dei ruoli operativi, esternalizzazioni, delocalizzazioni, sussidiarietà anche nei servizi essenziali della sanità, istruzione, servizi sociali, infrastrutture e servizi pubblici, trasporti, acqua, energia, telecomunicazioni, raccolta e trattamento dei rifiuti. Motore di questi profondi cambiamenti è stato il potere centrale dell’UE che dall’attuazione dell’unità monetaria europea, con l’Euro, ha governato con meccanismi finanziari premiali e vessatori la transizione allo stato attuale. Continue reading

Il cybertariato nella globalizzazione

img – AI generated dominio pubblico

Recensione ragionata del libro di Ursula Huws, Il lavoro nell’economia digitale globale. Il cybertariato diventa maggiorenne, Punto Rosso, 2021.

 di F. Barbetta

Il cybertariato è una realtà nella società contemporanea. Mentre si discute della fine del lavoro, una massa di lavoratori legati alla produzione di elettronica è occupata in fabbriche di chip, microprocessori e display in Cina, in condizioni precarie. Operatori di telemarketing rispondono alle telefonate da tutto il mondo in India per risolvere i problemi con la carta VISA. Parliamo di un esercito di lavoratori on-demand sparsi in tutto il mondo. Cyberproletari in outsourcing, che non compaiono nemmeno nelle statistiche ufficiali. I call center sono diffusi in tutto il mondo, generando milioni di posti di lavoro altamente degradanti. In questo ambiente, i soggetti sono esposti alle pressioni del flusso informativo, che sono caratterizzate dalla disumanità degli algoritmi, che potenziano la logica del controllo. A causa dell’estrema supervisione e sorveglianza di questi lavoratori, si è iniziato a parlare da qualche anno di taylorismo digitale (1). Continue reading

La costruzione del movimento dei Tech Worker

di B. Tarnoff  trad. it. di F. Sganga

Questo testo è una riduzione di un articolo pubblicato da Logic. La traduzione e l’adattamento molto amatoriali sono di Filo Sganga. Il testo originale può essere letto qui.

Il 1° novembre 2018, più di ventimila dipendenti e consulenti esterni di Google hanno lasciato i loro uffici. [1] Hanno scioperato in cinquanta città di tutto il mondo: nella Silicon Valley e a Sydney, a Dublino e a San Paolo. Erano furiosi per un articolo sul New York Times in cui si raccontava che Andy Rubin, creatore di Android, era stato protetto dalla direzione di Google e aveva ricevuto una buonuscita di 90 milioni di dollari nonostante le accuse di molestie sessuali che la direzione stessa aveva ritenuto attendibili. Sette giorni dopo la pubblicazione dell’articolo, hanno portato a termine una delle più grandi azioni sindacali internazionali nella storia contemporanea. Si sono riuniti nei parchi e nelle piazze, hanno cantato, marciato e condiviso storie. Continue reading

Tech Worker, lavoro tecnologico e identità. Nuovi orizzonti e nuove forme di conflitto.

Panorama SolarPunk – di ImperialBoy

di S. Robutti


Letture propedeutiche:

The Californian Ideology

Contro l’hackerismo


Questo articolo presenterà un’analisi utile a comprendere la nuova ondata di organizzazioni, scioperi e proteste che attraversa il settore dell’Information Technology(IT), in particolare in USA e Nord Europa, scritta dal punto di vista di un Tech Worker. La speranza è quella di dare trasparenza a questi fenomeni e permettere di comprenderne più a fondo le peculiarità, le similarità con strutture e processi passati e presenti ma anche le profonde differenze sia sul piano della prassi che sul piano dell’identità. Continue reading