Tecnopolitica per il comune

Red-Stack vs. Automa capitalistico

img by IA dominio pubblico

di V. Pellegrino

  <Di certo cè che stiamo entrando in delle società
 di controllo che non sono più esattamente
 disciplinari, [...] che non funzionano più sul
 principio dinternamento, bensì su quello del
 controllo continuo e della comunicazione istantanea.[...] 
In un regime di controllo non la si fa finita mai con nulla.>

 Gilles Deleuze

In precedenti interventi, ho tentato di elaborare un’analisi “all’altezza dei tempi” del frangente storico che stiamo attraversando. Ciò sotto diverse prospettive: quella della crisi della rappresentanza e delle forme della Politica in genere, intesa questa sia in termini di attività istituzionale che di azione di movimento (Cfr. Per una Politica rizomatica – Verso un nuovo paradigma politico, quella della trasformazione della soggettività legata all’avvento dell’era informatica (Cfr. Dare parola al General Intellect – Dall’individuo sociale alla persona multidimensionale), quella della profonda metamorfosi che sta attraversando il capitalismo proprio in relazione alla disponibilità delle ICT (Information and Comunication Tecnology – Cfr. Se le macchine di Marx siamo noi – Siamo alla fine del capitalismo o ad una sua ennesima trasformazione?), quella delle innovazioni, intervenute e potenziali, della teoria e delle prassi politiche connesse alle tecnologie informatiche (Cfr. Tecnopolitica e partiti digitaliVicolo cieco del populismo plebiscitario o via obbligata a un’autentica democrazia?). Continue reading

Accelerazionismo… e decrescita? Gli strani compagni di letto della sinistra.

di A. Vansintjan – Institute of Social Ecology, 2016
(traduzione di M. Giustini)

pubblicato in origine su https://social-ecology.org/wp/2016/09/accelerationism-degrowth-lefts-strangest-bedfellows

Più di un anno fa ho vissuto a Barcellona, dove ho avuto la fortuna di assistere alla vittoria alle elezioni comunali di un movimento sociale, in gran parte alimentato da cooperative, squat ed altri spazi autonomi. Avevo trascorso l’anno coinvolto in un gruppo che studia e sostiene la “decrescita”: l’idea che dobbiamo ridimensionare la produzione ed il consumo per avere una società più equa, e che quindi dobbiamo smantellare l’ideologia della “crescita economica a tutti i costi”. Come potete immaginare, passano gran parte del loro tempo cercando di chiarire idee sbagliate: “No, non siamo contrari alla crescita degli alberi. Sì, vorremmo anche che i bambini crescessero. Sì, ci piacciono anche le cose belle come l’assistenza sanitaria”.

Ma da un anno vivo a Londra. Là, l’ideologia attivista sembrava essere permeata dagli “accelerazionisti”, i quali sostengono che il capitalismo e le sue tecnologie dovrebbero essere spinti oltre i propri limiti, per creare un nuovo futuro post-capitalista. Continue reading

Accelerare verso cosa?

img Elisatron

di D. Gambetta

pubblicato in origine su il https://www.dinamopress.it/news/accelerare-verso-cosa/ 2 febbraio 2020

Il saggio di Tiziano Cancelli “How To Accelerate” (Tlon Edizioni) ricostruisce storicamente la galassia teorica dell’accelerazionismo, indicandone possibilità e limiti interni

Uno spettro si aggira per l’internet: lo spettro dell’accelerazionismo. Teoria politica, filone immaginifico, contenitore di metodologie di pensiero tanto simili quanto provenienti da ambiti del sapere distanti tra loro, assemblaggio di pratiche musicali, artistiche, teorie cibernetiche e tecnologiche, non è affatto semplice chiarire con una semplice definizione enciclopedica quel flusso di pensieri che negli ultimi anni ha stimolato il dibattito, negli ambienti della militanza così come in accademia e nel mondo culturale. Il denominatore comune, se proprio vogliamo trovarne uno, della teoria accelerazionista, è quello per cui «l’unica via d’uscita è attraverso», e quindi, politicamente parlando, l’unico modo per superare il sistema capitalistico è quello di accelerare le sue fasi attuali e quindi la sua disgregazione sotto il peso delle contraddizioni emergenti. Continue reading