Il suprematismo non bianco

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di F. “Bifo” Berardi

Inaugurando il tempio di Rama nella città di Ayodhya il primo Ministro Norendra Modi, per l’occasione grande sacerdote di Ram, dichiara che oggi, il 22 gennaio 2024, è il primo giorno di una nuova era, la fondazione dell’India dei prossimi mille anni l’era dell’espansione della coscienza, della fusione tra energia divina e umana. L’avvento del Ram Rajya (Ordine Divino) segna anche la definitiva trasformazione dell’ordine costituzionale di quella che continua a definirsi la più grande democrazia del mondo. Il tempio di Rama è stato costruito dove c’era una Moschea del sedicesimo secolo, il Babri Majid, che nel 1992 fu abbattuta da una folla mobilitata da organizzazioni ultra-nazionaliste. La demolizione della moschea scatenò i più sanguinosi scontri religiosi dai tempi dell’indipendenza, con duemila morti, per lo più musulmani. Da allora inizia l’ascesa dell’uomo che rappresenta la fusione di nazionalismo e fanatismo religioso. L’India di Modi è forse l’esempio più impressionante del trionfo dell’identità: un trionfo sanguinoso, totalitario, e forse irreversibile. Continua a leggere