di M. Sgobio
Bauman sembra attribuire la “liquefazione” della società a un cambiamento nella mentalità dei capitalisti, mentre, nella sua analisi, la classe sociale di coloro che per vivere vendono la propria forza lavoro sembra sciogliersi. Però, se si cambia il punto di osservazione, si possono scorgere le radici materiali del cambio di mentalità che descrive. Da questa visuale, le gocce, i singoli individui, assumo nuovamente l’aspetto di un fiume: un corso d’acqua che potrebbe modellare la società in forme del tutto nuove.
Negli ultimi quarant’anni diverse teorie hanno cercato di descrivere la società contemporanea e i fenomeni che l’hanno modellata, dando vita a interpretazioni che, anche se accolte in modo critico, lasciano la consapevolezza di un mutamento, a volte radicale, rispetto al recente passato.
Un nuovo inizio
Nell’esperienza della società attuale, scrive Krishan Kumar, vi è qualcosa “che insistentemente suscita non solo «il presentimento di una fine» ma anche quello di nuovi inizi”i.
Siamo nel 1995, e l’autore traccia una rassegna critica di quelle che chiama “le nuove teorie del mondo contemporaneo”. Teorie accomunate, anche quando divergono, dal prefisso post, che antepongono, di volta in volta, ad aggettivi come industriale, fordista o moderna, riferiti alla società che descrivono.
Tutte le tesi illustrate indicano un mutamento strutturale, un “funzionamento” della società diverso rispetto al passato, ma, allo stesso tempo, a tutte non riesce una descrizione in positivo del mondo contemporaneo, basata su elementi che lo caratterizzano.
Tutte descrivono una società “indefinita”, venuta dopo un’altra che, al contrario, era perfettamente definibile.
Kumar si sofferma soprattutto sulla teoria della post-modernità, che considera “la più ampia e stimolante”, in grado di sovrapporsi alle altre, spesso includendole, seppur in modo criticoii.