L’apprendimento sui bordi

Appunti da Peter Høeg ai gruppi operativi ricombinanti.

due anziani ridono di fronte a pezzi di carne dalle forme aliene

img generata da IA – dominio pubblico

di P. Nicolosi (rattus)

Non era un argomento che si trattasse mai, Humlum e Katarina furono le prime persone che io abbia sentito parlare del tempo. Ma era alla base di tutto. Fissava la vita. Come fosse un utensile.  (Peter Høeg)

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I quasi adatti romanzo di Peter Høeg uscito in Italia nel 1997 e pubblicato negli USA due anni prima con il titolo Borderliners, è un’opera in gran parte autobiografica (Høeg, 1997). Narra di come, nella Danimarca degli anni Settanta, venne avviato, in via del tutto sperimentale, un programma educativo che prevedeva l’inserimento di adolescenti disagiati e problematici, provenienti da riformatori e servizi di assistenza, all’interno di prestigiose istituzioni scolastiche private. Si trattò un tentativo di integrazione scolastica e sociale, un progetto pilota del welfare danese, considerato avveniristico e svolto in un clima di estremo riserbo. Del tutto ignari di quel che si muoveva alle loro spalle, Peter, il protagonista del romanzo, proveniente da un orfanotrofio, Katarina, una ragazza che aveva perso entrambi i genitori e August, che aveva ucciso i suoi, vennero inviati separatamente presso la Biehl’s Accademy, una celebre scuola-collegio di Copenaghen. Continua a leggere