L’internazionale nera all’assalto dell’università pubblica.

Ungheria, Argentina, Usa, Italia: anarco-capitalisti e tecno-fascisti contro l’ultimo bastione dell’intelligenza collettiva

img generata da IA – dominio pubblico

di S. Simoncini

Javier Milei, attuale presidente anarco-capitalista argentino, ha attaccato fin dall’inizio del suo mandato il sistema della formazione superiore pubblica. In realtà già diversi anni prima della sua elezione, e poi soprattutto nella campagna elettorale del 2022, fino al suo recente discorso anti woke a Davos, ha continuato a reiterare l’idea che le università pubbliche sono “Centros de adoctrinamiento marxista”, bastioni della “wokeness” e dell’elitismo che sottraggono soldi ai poveri per darli ai ricchi. In linea con la sua missione di marvelliano eradicatore di sprechi e privilegi pubblici, ha conseguentemente adottato da presidente politiche di austerità contro le università, tagliando stipendi e borse di studio, e congelando il finanziamento annuale nonostante l’inflazione al 288%. Le sue misure hanno fatto divampare quella che a tutt’oggi è stata l’unica vera protesta di massa nel paese contro il governo Milei, con la più grande “marcha federal” dell’ultimo ventennio, tra 400 e 800 mila persone che si sono riversate in Avenida de Mayo “en defensa de la universidad pública“, e poi con 65 facoltà occupate, scioperi, lezioni in piazza, blocchi stradali e cacerolazos. Ad oggi si protrae un braccio di ferro che ha visto Milei da un lato porre il veto a una legge votata dal Congresso per adeguare il bilancio annuale all’inflazione, dall’altro provare a fare qualche limitata concessione e rassicurazione per smorzare le proteste, che hanno poi subito una flessione per la pausa estiva. Continua a leggere